I robot non sanno fare networking (per adesso).
La citazione viene da un titolo di un libro, che non ho letto ma mi ha incuriosito. L’assunto è ovvio ma non è altrettanto ovvio il fatto che la nostra capacità di fare relazioni oggi è un valore aggiunto. Abbiamo piattaforme che ci organizzano il lavoro, che ci danno scadenze e che ci fanno comunicare a platee vastissime e/o miratissime ma la qualità delle relazioni dipende (per adesso) da noi, esseri umani. Il filosofo Harari prevede già future relazioni tra superuomini e (semplici) uomini ma è un altro discorso e un altro libro (che ho letto e consiglio).
Tornando a noi, in un’epoca digitale in cui l’io offline e l’io online sembrano fondersi, il contatto personale, diretto, sensibile torna in auge. A marzo parteciperò a un evento nuovo per me, si chiama IT4Fashion e mette insieme due anime apparentemente molto diverse tra loro: la tecnologia e la moda.

Un’iniziativa che riunisce insieme i CIO delle tante aziende fashion italiane e li fa parlare con esperti di IT e innovazione. Ma si fanno vere relazioni o è il classico evento per mettere insieme buzzword diverse? Ho parlato con un IT Manager di una grossa casa francese, che è stato sibillino.
Ti confermo che l’evento funziona, si fanno vere relazioni e si entra nel merito sul rapporto tra innovazione digitale ed esigenze del fashion. Caso raro nel suo genere.
Io contatto tante tipologie di aziende, tutti i giorni. La mia esprienza mi dice che le imprese del fashion non sono mai state molto ricettive alla tecnologia. Certo, io promuovo progetti di digitalizzazione di dati e processi aziendali; se mi occupassi di ecommerce, industria 4.0 e influencer direi cose molto diverse. Quel che è certo è che nella moda elementi come manualità e creatività “con una matita in mano” sono ancora importanti nella cultura aziendale. Un IT Manager mi disse che non si potevano digitalizzare le riunioni perché lo stilista voleva prendere appunti con la sua penna a stilo e su blocchi di fogli con una certa grammatura. E questo, pur essendo affascinante, è un limite.
La mia però è un’opinione personale e piuttosto parziale. Ammetto candidamente che il settore fashion lo conosco molto meno di altri. Per questo vado a IT4Fashion mettendo in preventivo la possibilità di cambiare idea. Come? Facendo networking, parlando con i manager, approfondendo le tematiche. Ad esempio, ho scoperto che è già nata una nuova rivista che fonde moda e innovazione. Per me, che rinnovo la tessera da giornalista da 16 anni, la nascita di un magazine è comunque e sempre una bella notizia. Poi magari non mi spiego come faccia a sopravvivere vedendo quanto poco si legge e i prezzi in saldo degli abbonamenti ma è un altro discorso per un altro post.
Finisco parlando del networking. Che funziona lo diciamo tutti da sempre ma poi non funziona mai come vorremmo. Ma l’anno scorso ho già avuto modo di sorprendermi del fatto che si può fare networking e bene in eventi italiani. Come questo. Mi ha dato nuovi stimoli per conoscere, in modo diretto, ambiti nuovi e interessanti. Le relazioni umane contano. Almeno fino a che i bot non saranno più bravi di noi. Per esperienza personale, visto che lavoro in un’azienda IT, prevedo che ci vorrà ancora un po’. Vi dirò poi cosa ne pensano i CIO della moda il 4 e 5 marzo 2020 a Firenze.