Biden o Trump? Dico Biden ma con scaramanzia

Era il 9 novembre 2016, mattina presto. Io e mia moglie eravamo a Padova, lei aveva un convegno e l’avevo accompagnata. Hotel davanti alla basilica del Santo (Antonio), bellissimo. Insomma, quella mattina scendemmo a fare colazione e, nella tv, ci apparve il viso trionfante di Trump. Eravamo increduli, entrambi. Specialmente io che dopo nottate spese in riflessione avevo detto Hillary Clinton (il 5 novembre 2016) e l’avevo pure, avventurosamente, scritto.

Come sa chi mi conosce, le elezioni americane le seguo fin da ragazzo. Sono uno scienziato politico prestato al marketing, d’altronde. Nel 2012 avevo indovinato 49 stati su 50 con la vittoria di Barack Obama (ho le prove anche qui). Prima, ci avevo giocato ma senza scriverci. Ricordo il tifo sfegatato per Bill Clinton e la grande stima per George Bush padre. Sono cresciuto col mito di John Kennedy e con l’antipatia per Lyndon Johnson, che poi ho rivalutato anni dopo leggendo quello che aveva fatto.

Il mio debate di Halloween: Jack Skeleton di Nightmare Before Christmas vs Donald Trump

Amici mi chiedono: e stavolta come andrà? Biden o Trump? Ho promesso solennemente a mia moglie di non pubblicare nulla prima dell’esito. Credetemi, però, ora sono le 00.20 del 30 ottobre 2020. Avevo già studiato anche prima, come si vede dal tweet qui sotto.

Insomma, cosa dico. Dico che Trump vince tutti gli swing states, gli stati in bilico, ma perde la Florida e Biden vince netto. Non ha un plebiscito di grandi elettori ma ottiene un bel margine. Indovinare la Florida è da maghi (con Obama, l’unico stato su 50 che avevo sbagliato era proprio la Florida) ma la vita è dei temerari.

Troppi errori Trump, troppe bugie, troppa superficialità nella gestione della pandemia. Dovrebbe fare un miracolo più grosso di quello del 2016 (che fu un capolavoro, da underdog, e va detto) e non c’è l’antipatia di Hillary a dargli una mano. Biden non è un avverario così convincente in sè ma è difficilmente attaccabile. “Sleepy Joe” non ha 1/100 dell’impatto di “lock her up” sui suoi sostenitori.

L’economia va male, la disoccupazione è alta, la crisi sanitaria è grave e non ci sono tanti appigli per il Presidente in carica. Ricordiamo però che l’unico Presidente repubblicano in carica a non ottenere una rielezione da decenni è stato Gerald Ford nel 1976. Quello della famosa battuta di Lyndon Johnson.

Ford non è capace di scorreggiare e masticare una gomma contemporaneamente.

Lyndon B. Johnson

Trump non rieletto sarebbe un evento storico per gli Stati Uniti. E questa elezione ricorda un match di boxe dove il campione in carica è un po’ bollito ma ha un nome che fa vendere tanti biglietti e garatisce ricchi introiti televisivi. Per vincere ai punti, lo sfidante deve mettere a segno il triplo dei colpi rispetto al campione. In più, è il 2020 e nulla può essere normale.

Detto questo, qui sotto trovate la mia previsione. E che vinca la democrazia.

AGGIORNAMENTO DEL 5 NOVEMBRE 2020, ore 8.10

In Nevada, Pennsylvania, Georgia e Arizona, tra le altre, stanno ancora scrutinando. La vittoria di Biden sembra ormai certa, la mia previsione può ancora avverarsi. E io che avevo deciso di pubblicarla due giorni dopo le elezioni per essere sicuro dell’esito, che idealista che sono.


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